La scelta dei soggetti è un momento importante: infatti selezionare con cura i riproduttori significa iniziare l’attività allevatoria con il piede giusto.
Bisogna mettere in riproduzione esclusivamente soggetti sani, in forma e sessualmente ben maturi; soggetti troppo giovani infatti, anche se maturi sessualmente, spesso non danno buoni risultati.
La facilità o difficoltà di trovare i riproduttori dipende dal tipo di pappagallo che si vuole allevare: i soggetti di piccola taglia molto diffusi non creano problemi; diverso è il discorso di chi vuole allevare pappagalli di grande o media taglia o comunque pappagalli rari. E’ ovvio che l’allevatore con un’attività già avviata che mette in riproduzione nuove coppie formate da soggetti già nati nel proprio allevamento ha enormi vantaggi:
Conosce gli animali e questi conoscono lui;
Non immette animali da ambienti esterni e magari contaminati;
Sa esattamente età e condizioni generali di ogni animale.
Regole da rispettare per l’acquisto di nuovi pappagalli riproduttori
L’allevatore che invece deve acquistare i nuovi riproduttori dovrebbe rispettare certe regole:
Acquistare i propri soggetti direttamente da un allevatore, meglio se personalmente conosciuto o che goda di fama di serietà e competenza, anziché in un negozio.
Nei negozi, infatti, è più facile imbattersi in soggetti già provati e scartati dagli allevatori e, in aggiunta, possono trovarsi animali di diverse provenienze e quindi anche non ancora perfettamente adattati.
E’ meglio acquistare in un solo posto, accertato che sia quello giusto, per evitare di portare a casa animali che, provenienti da allevamenti diversi, si portano dietro ciascuno eventuali germi patogeni: introdotti in allevamento, possono far esplodere patologie anche gravi.
L’introduzione in questa popolazione di un soggetto proveniente da altro ambiente, con un proprio equilibrio, può, e sottolineo può, scatenare l’insorgenza di una o più patologie.
Questa è la ragione che spinge a mettere in quarantena gli animali introdotti in allevamento.
Quando si va in un allevamento è necessario osservare anzitutto come sono trattati gli animali: se gli uccelli hanno piumaggio lucente, sono allegri, puliti, alloggiati in gabbie o voliere ben tenute (ben tenute non significa belle, nuove e scintillanti, significa invece che devono essere razionali, ragionevolmente pulite, non sovraffollate, con posatoi corretti ecc.) e se l’allevatore si destreggia con competenza tra i suoi pappagalli, allora si è il posto giusto.
Nella scelta degli animali si procede per esclusione scartando prima quei soggetti che:
- sembrano non rispondere alle linee guida fondamentali della specie (portamento, ali incrociate sul groppone…);
- troppo esagitati che svolazzano in modo insensato quando si passa davanti alla loro gabbia
- quelli troppo calmi che non mostrano nessuna curiosità verso chi li osserva
- quelli con piumaggio non in perfetto ordine o che denotassero una cattiva presa delle dita sul posatoio (la mancanza di un’unghia, di solito dovuta a beccate non è fondamentale, tuttavia è meglio se il soggetto è del tutto integro).
Quando restano soltanto più soggetti in perfette condizioni si potrà decidere quali acquistare. Se si tratta di soggetti appartenenti a specie con evidente dimorfismo sessuale o a soggetti che non lo presentano ma hanno l’anello di sessaggio, si potranno eseguire sul posto gli accoppiamenti, altrimenti occorrerà acquistarne un gruppetto e poi rivolgersi al veterinario per la determinazione del sesso.
E’ importante ascoltare il respiro e controllare che sia regolare e privo di sibili o rantoli; si osservano poi il petto, che deve essere bello pieno ma non grasso (la magrezza come l’obesità, riducono le capacità riproduttive), e la zona della cloaca che deve essere pulita ed elastica, priva di gonfiori o arrossamenti.
Alcuni ritengono che i pappagalli di cattura si riproducano più facilmente di quelli nati in cattività. Ciò non corrisponde al vero perché, al contrario, quelli nati in cattività mostrano generalmente una maggiore precocità, sono più tranquilli e già adattati al nostro clima.
La riproduzione dei pappagalli, come per tutte le specie, è legata al sesso dei riproduttori, il quale è possibile conoscere attraverso due metodi scientificamente certi:
- l’esame endoscopico (sessaggio chirurgico);
- l’analisi del DNA.
Sessaggio chirurgico
Il sessaggio chirurgico è un metodo che richiede l’intervento di un veterinario esperto nella metodica e sufficientemente equipaggiato in quanto si tratta di un vero e proprio, anche se breve, intervento chirurgico.
Il pappagallo viene preventivamente posto in anestesia, utilizzando allo scopo un apparecchio per l’anestesia gassosa e come gas anestetico l’isofluorano, farmaco particolarmente adatto e sicuro nell’anestesia degli uccelli.
Già pochi secondi dopo aver respirato, attraverso una mascherina, la miscela anestetica costituita da isofluorano e ossigeno il “paziente” si addormenta ed è possibile posizionarlo sul lato destro, spostando all’indietro le zampe e in avanti le ali.
In questo modo si scopre il fianco sinistro dell’animale la cui cute viene disinfettata.
Si pratica, quindi, una piccola (massimo di 3 mm) incisione cutanea attraverso la quale viene fatto passare uno strumento (otturatore o trocar), contenuto in una guaina, in modo da forare la parete muscolare e il sacco aereo addominale.
Successivamente sfilato l’otturatore, viene inserita nella guaina posizionata in addome la sonda dell’endoscopio, attraverso la quale è possibile visualizzare direttamente le gonadi (testicolo o ovaio) del pappagallo e individuarne il sesso.
Si opera sempre sul lato sinistro dell’animale poiché la femmina ha sempre un’ovaia atrofica ed è quella del lato opposto.
Oltre ad individuare il sesso del soggetto, si può anche stabilirne il grado di maturità sessuale e, con una osservazione più accurata, vedere anche altri organi come un rene, parte del fegato, un polmone ecc, stabilendo se ci sono patologie a loro carico.
L’ovaio ha l’aspetto di un grappolo d’uva di colore variabile da specie a specie e nell’ambito della stessa specie da soggetto a soggetto, anche in funzione dell’età. Le giovani femmine presentano quasi sempre ovaio bianco o comunque molto chiaro.
Il testicolo appare invece come un cilindretto con le estremità arrotondate, più sottile e allungato nei giovani, più gonfio e tondeggiante negli adulti.
In soggetti giovanissimi si può confondere l’ovaio non ancora formato a grappolo con il cilindretto del maschio ma un occhio esperto sa cogliere la differenza che sempre appare e cioè la definizione netta del contorno del testicolo mentre l’ovaio ha contorni sempre poco definiti. Al fine di riconoscere l’animale sessato viene convenzionalmente applicato dal veterinario un anello (recante numero progressivo e la sigla del veterinario) alla zampa destra (nel caso sia un maschio) o sinistra (se femmina) del pappagallo.
In alternativa è possibile, se presente l’anellino inamovibile FOI (che reca sigla dell’allevatore, anno di nascita e numero progressivo), certificare a prova di avvenuto sessaggio il numero e la sigla. L’esperienza del veterinario che esegue l’intervento è importante al fine di rendere l’ispezione addominale più breve possibile con conseguente minimo impiego di anestetizzanti.
L’intera operazione può durare anche meno di un minuto, la fuoriuscita di sangue è scarsa o nulla e non vi sono particolari rischi in soggetti in buona salute.
- Permette di osservare direttamente le gonadi e quindi dare indicazioni sul loro sviluppo, su eventuali malformazioni o anomalie e sull’attitudine riproduttiva del soggetto
- è possibile ottenere dati sullo stato di altri organi addominali ed individuare eventuali patologie
- l’attendibilità è del 100% e il responso è immediato
- il costo unitario è contenuto se si esaminano più soggetti
- E’ necessaria l’anestesia generale e l’intervento del veterinario
- trattandosi di un intervento chirurgico non è consigliabile intervenire su soggetti non completamente svezzati o in condizioni di salute non ottimali
Analisi del DNA
Il sesso può essere determinato anche tramite analisi molecolare; grazie a un test di laboratorio e a una tecnica chiamata PCR (Polimerase Chain Reaction) si individua il sesso analizzando un particolare segmento del DNA localizzato sui cromosomi sessuali.
Il sessaggio attraverso l’esame del DNA si basa sull’analisi di un segmento di DNA (introne del gene denominato CHD1) localizzato sui cromosomi sessuali (ZZ nei maschi e WZ nelle femmine).
Nel segmento del DNA in questione esiste una differenza di taglia del gene, costantemente presente, tra i maschi (CHD1Z) e le femmine (CHD1W) nella maggior parte delle specie di uccelli. Il DNA viene estratto da un campione di sangue o dalla radice (bulbo) della piuma del soggetto da sessare. Non è presente nel resto della piuma e, quindi, non è possibile analizzare piume che sono state tagliate.
Dopo l’estrazione del DNA e la successiva amplificazione dell’introne del gene CHD1 con la tecnica della PCR (Polimerase Chain Reaction), viene verificata la taglia del segmento di DNA e il numero di segmenti (1 per i maschi = ZZ, 2 per le femmine =WZ).
Viene così determinato il sesso senza ambiguità.
Il test così descritto è eseguito solo in laboratori specializzati, dove il campione deve essere inviato per l’esame; la risposta si ottiene, generalmente, entro cinque giorni lavorativi successivi al ricevimento del campione.
Ad esempio:
- non è necessaria l’anestesia e l’intervento è assolutamente privo di rischi
- è possibile intervenire anche su soggetti in cattive condizioni di salute
- il campione può essere prelevato anche da persona diversa dal veterinario
- il costo è relativamente più elevato
- il responso non è immediato
- possono esserci errori legati alla non idonea identificazione o alla contaminazione dei campioni
Abbiamo già visto quale sia la giusta alimentazione dei pappagalli adulti. Qui ci resta solo da aggiungere che nel periodo riproduttivo (accoppiamento, deposizione delle uova, cova e allevamento dei pulcini) i pappagalli sono sottoposti a un certo stress e che perciò è bene integrare la loro già ricca dieta con proteine e vitamine.
Ciò può essere ottenuto mediante l’aggiunta alla normale razione alimentare di integratori e polivitaminici ma anche cercando di fornire i cibi che contengono una maggiore quantità delle sostanze di cui abbisogna.
Ribadito che forniremo ai riproduttori la normale alimentazione indicata per gli adulti, vediamo cosa possiamo aggiungere per fornire loro più vitamine e più proteine.
Grazie alla vitamina “B” i soggetti mostrano un maggiore equilibrio nervoso e perciò si riducono i rischi di una cattiva conduzione della nidiata.
Con la vitamina “C” si ottiene un beneficio generale sul metabolismo, mentre con la vitamina “E” si ottiene una stimolazione all’accoppiamento, che può risultare assai utile.
Le proteine, invece, rendono i soggetti più attivi e quindi più adatti al lavoro di allevamento della nidiata
Se l’allevamento dei nidiacei è condotto dai genitori, il compito dell’allevatore consisterà semplicemente nel controllare che questi vi provvedano con regolarità e che lo sviluppo dei nidiacei sia normale.
Alcuni rischi possono essere:
- che i genitori uccidano i piccoli
- che i piccoli ancora implumi prendano un colpo di freddo
- che uno o più piccoli vengano sottoalimentati
- che i genitori abbandonino il nido
Per cercare di ridurre il più possibile questi rischi l’allevatore dovrà attenersi a regole di buon senso:
- fornire un’alimentazione equilibrata
- garantire l’igiene dell’alloggio e del nido
- isolare la voliera con un telo di nylon trasparente, se i piccoli nascono in un periodo ancora troppo freddo
- fornire un supplemento di imbeccata ai piccoli trascurati e, se nei giorni seguenti continuasse la trascuratezza dei genitori, togliere i piccoli e allevarli allo stecco
- provvedere all’allevamento allo stecco, se i genitori dovessero abbandonare il nido
Lo sviluppo dei pulcini avviene abbastanza rapidamente e la crescita è quasi sempre soddisfacente, se i genitori dispongono di una buona alimentazione e condizioni di vita adeguate ai dettami già più volte ricordati.
Per arrivare allo svezzamento vero e proprio, invece, i tempi sono più lunghi e variano da specie a specie
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